La Cattedrale
La chiesa matrice di S. Maria in Frosinone, dal 1987 cattedrale della Diocesi, fu edificata sulla sommità del colle dove in epoca romana sorgeva l'acropoli della città. La chiesa si presenta oggi in una elegante veste settecentesca, risultante dai numerosi rimaneggiamenti e restauri succedutisi nel corso dei secoli continua La facciata a tre portali, rivolta ad oriente, è resa maestosa dalla scalinata che la percorre in tutta la sua lunghezza e dall'elegante campanile romanico che svetta alla sua sinistra. L'interno a tre navate, di stile basilicale è dominato dall'abside dal grande mosaico raffigurante l'Assunzione della Vergine che fa da sfondo alla elegante cattedra episcopale e al coro dei canonici ed è arricchito da capolavori della pittura sacra moderna che fanno della Cattedrale di Frosinone uno dei documenti d'arte più attraenti e vivi della seconda metà del secolo scorso.
Secondo eminenti studiosi, la chiesa, sita sull'area di un antico tempio pagano dedicato a Marte, è di origine paleocristiana e sarebbe stata sede di una Diocesi, fusasi agli inizi del sec.VIII con la vicina sede di Veroli. Alla chiesa primitiva se ne sostituì in epoca medievale un'altra di stile romanico di cui resta testimonianza nello storico campanile, considerato da sempre il simbolo di Frosinone.
Nel XIII secolo la chiesa era già officiata da un fiorente capitolo di canonici che dovette godere di grande rilevanza , stante il fatto che alcuni suoi membri ricoprivano incarichi fondamentali nella Curia romana e che il canonico Giovanni di Oddone venne nominato nunzio apostolico in Irlanda, laddove un altro canonico frusinate, Angelo, era stato inviato da papa Urbano IV con importanti incarichi diplomatici.
Nel 1302, Bonifacio VIII confermò gli statuti del capitolo riducendo il numero dei canonici da 12 a 9.
Nel 1641, la chiesa si arricchì del prezioso "tondo", attualmente conservato nella cappella della Madonna del Rosario, raffigurante la Vergine col Bambino e Santi attribuito alla mano di G. Reni o, più correttamente, a quella del suo discepolo G. Sementi.
L'edificio sacro, già radicalmente modificato nel 1500, fu ampliato e modificato nella veste attuale tra il 1732 e il 1745, secondo un progetto architettonico ispirato alla basilica romana di S. Andrea della Valle.
Il 15 luglio 1755 papa Benedetto XIV elevò la chiesa a "Collegiata insigne" concedendo al parroco della chiesa il titolo di arcidiacono, solitamente riservato alla prima dignità dei capitoli cattedrali.
Essendosi perduta la memoria della primitiva consacrazione, il 18 giugno 1831 la chiesa venne solennemente consacrata dal vescovo di Veroli Francesco M. Cipriani.
Durante il suo primo viaggio a Frosinone (8-10 aprile 1850), il Beato Pio IX, nonostante la ferrea opposizione dei canonici della cattedrale di Veroli, concesse come singolare privilegio alla chiesa l'uso del trono papale come cattedra vescovile.
Nel 1944, a causa dei bombardamenti alleati su Frosinone, le strutture dell'edificio vennero gravemente danneggiate, ma grazie alla solerzia del parroco (Mons. Luigi Minotti) e della comunità tutta, già nel 1950 dopo un radicale restauro, il tempio venne riaperto al culto.
Dal 1963 dieci quadri a soggetto mariano, opere di cinque tra i maggiori pittori italiani del tempo, adornano le pareti. Nel 1967 questi capolavori furono completati dal grandioso mosaico dell'Assunta che copre l'intera superfice dell'abside; l'opera di Carlo Mariani, è realizzata in stile moderno ma ispirato alle miniature medievali della scuola beneventano-cassinese.
Le suggestive tele del Sarra, collocate nella cappella del SS. Sacramento, le statue bronzee dei santi patroni Silverio e Ormisda, gli artistici pannelli della Via Crucis, la vetrata policroma della facciata, nonché la recente decorazione pittorica delle volte completano l'arte della chiesa.
Un decreto della S. Sede dell'11aprile 1965, conferì alla collegiata di S. Maria il titolo di Concattedrale della Diocesi di Veroli - Frosinone.
Il 27 febbraio 1987, dando attuazione al decreto pontificio che sanciva la fusione delle Diocesi di Veroli - Frosinone e di Ferentino, nella nuova realtà ecclesiale, mons. Angelo Cella, primo vescovo di Frosinone - Veroli- Ferentino, durante una solenne concelebrazione eucaristica, la dichiarava Cattedrale della Diocesi.
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