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"Arti e mestieri" integrazione, inclusione e occupazione
Scritto da Redazione Diocesana
Quando dagli antichi mestieri si prova a creare occupazione, ma anche integrazione ed inclusione: scommessa riuscita con i laboratori dei corsi di "Arti e mestieri" che hanno coinvolto donne e uomini di età diverse (giovani, adulti, anziani) con la partecipazione di alcuni immigrati e disabili, come anche di disoccupati che vogliono reinventarsi e reinserirsi nel mondo lavoro o di alcuni appassionati che hanno frequentano le lezioni per approfondire il proprio hobby.
*In foto: il vescovo Ambrogio al termine della consegna degli attestati di partecipazione a chi ha concluso i corsi.
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Nel giardino del palazzo vescovile di Frosinone il 29 giugno è stata allestita una mostra degli oggetti realizzati durante i corsi di “Arti e Mestieri”, che si sono svolti nel seminario vescovile di Ferentino messo a disposizione dalla diocesi. Il progetto realizzato dalla cooperativa Diaconia, ente gestore della diocesi, anche grazie al finanziamento ottenuto dalla “Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo” e alla collaborazione della Caritas diocesana, ha reso possibile lo svolgimento di sette laboratori: falegnameria, oreficeria, cuoio e pellami, cesteria, ceramica, feltro e sartoria.
Annalisa Bracaglia, responsabile ed ideatrice del progetto, ha accolto e ringraziato i partecipanti e tutte le persone che hanno collaborato a questo progetto. «Ci tengo a sottolineare con gioia il raggiungimento del nostro obiettivo: oltre la creazione di particolari manufatti, abbiamo generato integrazione, partecipazione, conoscenza del territorio e delle sue tradizioni artigiane, nuove amicizie e soprattutto tanto affetto. L’inclusione sociale è stata determinante e sarà la base per il futuro dei nostri laboratori».
Annalisa Bracaglia, responsabile ed ideatrice del progetto, ha accolto e ringraziato i partecipanti e tutte le persone che hanno collaborato a questo progetto. «Ci tengo a sottolineare con gioia il raggiungimento del nostro obiettivo: oltre la creazione di particolari manufatti, abbiamo generato integrazione, partecipazione, conoscenza del territorio e delle sue tradizioni artigiane, nuove amicizie e soprattutto tanto affetto. L’inclusione sociale è stata determinante e sarà la base per il futuro dei nostri laboratori».
Ha consegnato gli attestati ai partecipanti il vescovo Spreafico: «vi ringrazio per questa iniziativa così bella, che acquista, soprattutto oggi, un valore particolare: siamo nel tempo della paura e del respingimento e con questo progetto noi vogliamo dimostrare che è possibile vivere insieme, al di là della nostra origine, delle nostre tradizioni, delle nostre culture. Quello che avete fatto non è solamente produzione di bello come sempre è il lavoro o l’arte, ma è anche un segno che insieme possiamo contribuire al bene del nostro Paese perchè lavorando con gli altri si impara sempre».
Per vedere i manufatti realizzati (alcuni sono ancora disponibili e in vendita al pubblico) è possibile rivolgersi allo 0775.838345 oppure recarsi presso "La Bottega Equa" in viale Mazzini n.147 a Frosinone.
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